Il Diario è una lettura struggente come tutte quelle che riguardano i campi di sterminio, le guerre, di ogni tipo, le segregazioni umane. Nello specifico il testo viene spesso proposto come brano antologico per le scuole elementari e medie, cosa che, a mio avviso, non permette a ragazzi di quell'età di capirne il senso profondo. Il testo è scritto in forma di diario personale (non per niente già nel titolo è chiara la sua essenza) e, le frasi, così come gli episodi e i concetti, sono spesso semplici. Ma, può un bambino di quinta elementare con il frigorifero pieno di merende Kinder capire il vero dramma di Anna e Margot che litigano per i problemi alimentari? Il Diario di Anna è una delle poche (forse l'unica) testimonianza di oppressione vista dagli occhi di un bambino ma, non per questo meno truce anzi, l'ingenuità adolescenziale, fa quasi tenerezza, fa sorridere che in clima di stenti, di fame, di paura per il futuro, la protagonista trovi la forza di innamorarsi di Peter. I sogni di Anna vengono distrutti, lei e la sua famiglia "sterminati". Il Diario è la parabola del suo tempo, di quello di Anna ma anche di quello di oggi dove ad essere "sterminati" son o tutti i sogni dei corpi che galleggiano nel Mediterraneo.