ROSABELL LAURENTI SELLERS - ANNA FRANK NEL FILM RAI1
Grandi occhi scuri e un
sorriso che non si dimentica facilmente. Da poco maggiorenne, ha fatto più di
venti film.
Stiamo parlando di Rosabell Laurenti Sellers, che già all’età di sette anni si esibiva a New York, nel teatro La Mama, Off – Broadway. Cominciando con qualche spot pubblicitario per poi passare a piccole parti in fiction televisive italiane, adesso è una grandissima promessa del nostro cinema. Tra i suoi ruoli ricordiamo Una grande famiglia, Mia and me, Buongiorno papà, con Raoul Bova, Gli Equilibristi di Ivano De Matteo, Passione Sinistra, con Alessandro Preziosi, e quello più significativo, che l’ha cambiata moltissimo, il ruolo da protagonista per il film televisivo Mi ricordo Anna Frank, con Emilio Solfrizzi e Moni Ovadia. Mi ricordo Anna Frank, di Alberto Negrin, è ispirato all’omonimo libro scritto da Alison Leslie Gold, che ha raccolto la testimonianza di Hanneli Goslar, amica – sopravvissuta – di Anna Frank, che condivise con lei varie esperienze nei campi di concentramento. |
Rosabell, che cosa ti ha spinto ad
accettare d’interpretare, a soli tredici anni, il personaggio di Anna Frank?
Ho voluto interpretare Anna Frank perché la sua storia va raccontata. In più era una sfida per me come attrice fare un ruolo così intenso e difficile.
Prima di andare sul set avevi già letto Il Diario di Anna Frank?
Prima di andare sul set avevo già letto il diario di Anna Frank. Poi l'ho riletto naturalmente per prepararmi meglio per il lavoro. Ogni volta che leggo il libro scopro delle cose nuove.
Ho voluto interpretare Anna Frank perché la sua storia va raccontata. In più era una sfida per me come attrice fare un ruolo così intenso e difficile.
Prima di andare sul set avevi già letto Il Diario di Anna Frank?
Prima di andare sul set avevo già letto il diario di Anna Frank. Poi l'ho riletto naturalmente per prepararmi meglio per il lavoro. Ogni volta che leggo il libro scopro delle cose nuove.
C’è qualcosa che ti accomuna ad Anna?
Ho interpretato Anna Frank quando avevo la stessa età che aveva lei quando ha scritto il famoso diario (ho compiuto 13 anni sul set). Il Diario di Anna Frank era un regalo per il suo compleanno. Mia madre mi ha regalato un diario e durante le riprese ho scritto tutti i giorni.
Per alcune cose ero simile a lei di carattere, anche se lei era molto più estroversa di me e non si vergognava di niente...Io invece sono abbastanza timida.
Sei ancora in contatto con Hanneli?
Ho conosciuto l'amica di infanzia di Anna Frank, Hannah Goslar Pick e l'ho trovata molto simpatica. Ha oltre 90 anni e vive a Gerusalemme. Ci scambiamo cartoline e bigliettini di auguri. Recentemente mi ha mandato tante foto della sua famiglia scattate al matrimonio di una delle nipoti.
Sfortunatamente il razzismo e l’antisemitismo sono molto presenti nelle scuole italiane. Capita spesso di vedere i muri ricoperti di svastiche o di sentire studenti urlare “sporco ebreo”. Credi che all’estero la situazione sia migliore?
C'è razzismo di tutti i tipi in tutto il mondo, ma si manifesta in modi diversi. In Italia è vero che c'è molto antisemitismo, ma l'ho notato anche in altri Paesi. Una differenza è che in Germania, per esempio, ci sono leggi molto severe contro chi indossa simboli nazisti o inneggia al nazismo mentre qua vedi souvenir del duce che vengono venduti tranquillamente in negozi turistici. Nella città in cui è seppellito Mussolini (Predappio) ci sono interi negozi che vendono solo gadget del duce. Questo mi fa paura perché normalizza il simbolismo fascista trattandolo con leggerezza, quasi con divertimento. Inoltre abbiamo politici che in passato erano apertamente fascisti, spesso addirittura picchiatori, cosa che in altri paesi non sarebbe mai accettato.
Ho interpretato Anna Frank quando avevo la stessa età che aveva lei quando ha scritto il famoso diario (ho compiuto 13 anni sul set). Il Diario di Anna Frank era un regalo per il suo compleanno. Mia madre mi ha regalato un diario e durante le riprese ho scritto tutti i giorni.
Per alcune cose ero simile a lei di carattere, anche se lei era molto più estroversa di me e non si vergognava di niente...Io invece sono abbastanza timida.
Sei ancora in contatto con Hanneli?
Ho conosciuto l'amica di infanzia di Anna Frank, Hannah Goslar Pick e l'ho trovata molto simpatica. Ha oltre 90 anni e vive a Gerusalemme. Ci scambiamo cartoline e bigliettini di auguri. Recentemente mi ha mandato tante foto della sua famiglia scattate al matrimonio di una delle nipoti.
Sfortunatamente il razzismo e l’antisemitismo sono molto presenti nelle scuole italiane. Capita spesso di vedere i muri ricoperti di svastiche o di sentire studenti urlare “sporco ebreo”. Credi che all’estero la situazione sia migliore?
C'è razzismo di tutti i tipi in tutto il mondo, ma si manifesta in modi diversi. In Italia è vero che c'è molto antisemitismo, ma l'ho notato anche in altri Paesi. Una differenza è che in Germania, per esempio, ci sono leggi molto severe contro chi indossa simboli nazisti o inneggia al nazismo mentre qua vedi souvenir del duce che vengono venduti tranquillamente in negozi turistici. Nella città in cui è seppellito Mussolini (Predappio) ci sono interi negozi che vendono solo gadget del duce. Questo mi fa paura perché normalizza il simbolismo fascista trattandolo con leggerezza, quasi con divertimento. Inoltre abbiamo politici che in passato erano apertamente fascisti, spesso addirittura picchiatori, cosa che in altri paesi non sarebbe mai accettato.
Nel film Mi ricordo Anna Frank una delle scene più toccanti è quella in cui
Anna, il tuo personaggio, si avvicina a dei bambini internati ai quali è stato
ordinato di aspettare in un angolo del campo di concentramento, dove la notte è
resa grigia dal fumo che esce dalle ciminiere delle camere a gas verso le quali
presto quei bambini saranno diretti. Nessuno di loro si rende conto di quale
sarà il loro destino. Anna però lo capisce e con la sua purezza, pur di rendere
quel momento prezioso e dolce, dice loro: «Perché
non cantate? Cominciate a cantare, coraggio…»
E così quei bambini cominciano a cantare, e le loro piccole voci si perdono tra
la neve e si librano in volo, superando ogni paura e superando il filo spinato
del lager nazista. Qual è secondo te la scena più toccante del film?
Per me la scena più toccante del film era quando Anna Frank si rende conto che morirà e dice "Non sarò mai grande". Questo é un pensiero terribile, insopportabile, tragico.
Anna Frank ha ispirato milioni di persone. Che cosa ti ha insegnato?
Se Anna Frank mi ha insegnato qualcosa, forse é la forza del coraggio e della speranza.
Come credi che avresti affrontato tutto quello che hanno dovuto subire Anna e moltissimi altri innocenti che sono stati internati nei campi di concentramento?
É impossibile immaginare come io personalmente avrei affrontato la stessa situazione in cui si é trovato Anna Frank. Forse nel nascondiglio anch'io avrei trovato conforto scrivendo...
Nelle scuole italiane si parla abbastanza dell’Olocausto?
La mia impressione é che nelle scuole italiane si parli molto dell'Olocausto ma in modo banale, spesso distaccato. Gli studenti non hanno un rapporto diretto e attivo con i fatti, per questo le testimonianze dirette e i viaggi in luoghi come Fossoli sono così importanti. Leggere diari di vittime (di cui il più famoso è quello di Anna, ma ce ne sono moltissimi altri meno conosciuti e ugualmente utili) è un buon modo di far rivivere quelle esperienze. Quando si studia l'Olocausto non viene collegato ai fenomeni di razzismo e antisemitismo contemporanei, che vediamo tutti i giorni. Questo invece è l'unico modo di evitare che cose così terribili succedano di nuovo.
Come sai, UN PONTE per ANNE FRANK promuove la pace ed educa a cancellare ogni forma di violenza, razzismo, ingiustizia e discriminazione. Credi sia importante educare i giovani, ma non solo, a lottare per un mondo migliore?
Credo che si debba lottare per un mondo migliore. Almeno, sarebbe sbagliato non provare, perché chi non prova ha già perso… Il problema è che non siamo tutti d’accordo su che cosa significa “migliore”…
Grazie per le tue risposte Rosabell e per essere stata qui con noi. Ti auguriamo ogni successo.
Per me la scena più toccante del film era quando Anna Frank si rende conto che morirà e dice "Non sarò mai grande". Questo é un pensiero terribile, insopportabile, tragico.
Anna Frank ha ispirato milioni di persone. Che cosa ti ha insegnato?
Se Anna Frank mi ha insegnato qualcosa, forse é la forza del coraggio e della speranza.
Come credi che avresti affrontato tutto quello che hanno dovuto subire Anna e moltissimi altri innocenti che sono stati internati nei campi di concentramento?
É impossibile immaginare come io personalmente avrei affrontato la stessa situazione in cui si é trovato Anna Frank. Forse nel nascondiglio anch'io avrei trovato conforto scrivendo...
Nelle scuole italiane si parla abbastanza dell’Olocausto?
La mia impressione é che nelle scuole italiane si parli molto dell'Olocausto ma in modo banale, spesso distaccato. Gli studenti non hanno un rapporto diretto e attivo con i fatti, per questo le testimonianze dirette e i viaggi in luoghi come Fossoli sono così importanti. Leggere diari di vittime (di cui il più famoso è quello di Anna, ma ce ne sono moltissimi altri meno conosciuti e ugualmente utili) è un buon modo di far rivivere quelle esperienze. Quando si studia l'Olocausto non viene collegato ai fenomeni di razzismo e antisemitismo contemporanei, che vediamo tutti i giorni. Questo invece è l'unico modo di evitare che cose così terribili succedano di nuovo.
Come sai, UN PONTE per ANNE FRANK promuove la pace ed educa a cancellare ogni forma di violenza, razzismo, ingiustizia e discriminazione. Credi sia importante educare i giovani, ma non solo, a lottare per un mondo migliore?
Credo che si debba lottare per un mondo migliore. Almeno, sarebbe sbagliato non provare, perché chi non prova ha già perso… Il problema è che non siamo tutti d’accordo su che cosa significa “migliore”…
Grazie per le tue risposte Rosabell e per essere stata qui con noi. Ti auguriamo ogni successo.
AGENZIA STUDIO EMME
Rosabell Laurenti
Sellers, dall’età di otto anni, è rappresentata dall’Agenzia Studio Emme, di Sergio Martinelli. L’Agenzia, con sede a
Roma, opera con successo dal 1986 nella promozione di giovani talenti presso
produzioni rivolte al cinema e alla televisione. Lo Studio Emme si contraddistingue dalle altre Agenzie perché è in
grado di offrire profili professionali rispondenti anche alle richieste più
specifiche e insolite, diventando un enorme punto di riferimento per tutte le
produzioni nazionali e internazionali alla ricerca di nuovi volti o di giovani
talenti emergenti.
Tale bravura e professionalità sono indubbiamente merito di Sergio Martinelli che, grazie al suo spirito manageriale e alle sue capacità di scouting, con il passare degli anni ha consolidato la propria esperienza, considerando prioritario tutelare l’immagine dei propri artisti.
Quando parliamo dell’Agenzia Studio Emme non parliamo soltanto di professionalità, ma anche di affidabilità e serietà.
Lo Studio Emme riserva inoltre un piccolo corso di formazione, classi di recitazione tenute da insegnanti con un elevatissimo livello, indirizzate a coloro che non hanno ancora molta esperienza ma che sono dotati di qualità e talento per poter diventare attori professionisti, validi e credibili.
Per maggiori informazioni: Agenzia Studio Emme
Tale bravura e professionalità sono indubbiamente merito di Sergio Martinelli che, grazie al suo spirito manageriale e alle sue capacità di scouting, con il passare degli anni ha consolidato la propria esperienza, considerando prioritario tutelare l’immagine dei propri artisti.
Quando parliamo dell’Agenzia Studio Emme non parliamo soltanto di professionalità, ma anche di affidabilità e serietà.
Lo Studio Emme riserva inoltre un piccolo corso di formazione, classi di recitazione tenute da insegnanti con un elevatissimo livello, indirizzate a coloro che non hanno ancora molta esperienza ma che sono dotati di qualità e talento per poter diventare attori professionisti, validi e credibili.
Per maggiori informazioni: Agenzia Studio Emme