METODOLOGIA STORICA
Per anni si è guardato alla storia e alle memorie della seconda guerra mondiale secondo una logica e una geografia prevalentemente nazionali; crediamo sia invece importante proporre una prospettiva più complessa, che non si fermi solo alla storia e alle memorie nazionali, ma che riesca a costruire uno sguardo e una consapevolezza micro e macro-regionali, transnazionali, ed europei.
Per quanto riguarda l’approccio alla storia, si predilige il metodo funzionalista. Si approfondiscono così i processi storici, sociali e culturali che hanno creato le condizioni entro cui si sono consumati la Shoah e gli altri stermini della seconda guerra mondiale. L’analisi di tali processi si serve di tutto ciò che si renda utile nel definire e illustrare in maniera realistica la cornice entro cui operavano e sceglievano i singoli individui: la storiografia; le testimonianze scritte e audiovisive; la letteratura e il cinema; i documenti dell’epoca.
La prospettiva è quella dell’individualismo metodologico per mettere in luce le vite dei singoli, delle vittime, dei carnefici e di tutti gli “spettatori” più o meno coinvolti, più o meno responsabili. Osservare la “grande” storia attraverso le infinite lenti delle “microstorie” (Giovanni Levi, Carlo Ginzburg) significa guardare al ruolo di ciascuno all’interno del suo microcosmo di riferimento e della scena generale e permette di comprendere l’importanza della responsabilità individuale che ognuno ha nei confronti della collettività, anche e soprattutto nel presente.
Per quanto riguarda l’approccio alla storia, si predilige il metodo funzionalista. Si approfondiscono così i processi storici, sociali e culturali che hanno creato le condizioni entro cui si sono consumati la Shoah e gli altri stermini della seconda guerra mondiale. L’analisi di tali processi si serve di tutto ciò che si renda utile nel definire e illustrare in maniera realistica la cornice entro cui operavano e sceglievano i singoli individui: la storiografia; le testimonianze scritte e audiovisive; la letteratura e il cinema; i documenti dell’epoca.
La prospettiva è quella dell’individualismo metodologico per mettere in luce le vite dei singoli, delle vittime, dei carnefici e di tutti gli “spettatori” più o meno coinvolti, più o meno responsabili. Osservare la “grande” storia attraverso le infinite lenti delle “microstorie” (Giovanni Levi, Carlo Ginzburg) significa guardare al ruolo di ciascuno all’interno del suo microcosmo di riferimento e della scena generale e permette di comprendere l’importanza della responsabilità individuale che ognuno ha nei confronti della collettività, anche e soprattutto nel presente.