IL DIARIO
"Spero che potrò confidarti tutto, come non ho potuto fare con nessuno e spero che sarai per me un gran sostegno."
Anne Frank - 14 giugno 1942
Anne Frank - 14 giugno 1942
Per il suo tredicesimo compleanno, tra numerosi doni, Anne riceve quello più atteso, un regalo che ha scelto di persona, ma che la rende comunque entusiasta. Si tratta di un diario a quadretti rossi e bianchi, che diventerà il suo primo diario in cui annoterà ogni pensiero, indirizzando le sue frasi a un'amica immaginaria, chiamata "Kitty".
Anne, dopo la breve annotazione datata 12 giugno 1942, comincia a utilizzare il diario domenica 14 giugno 1942 e lo concluderà il 5 dicembre 1942. Esaurito il diario, Anne non cessa di descrivere la sua vita nell'Alloggio segreto, così si avvale di un secondo quaderno/diario (sfortunatamente andato perduto. Forse, addirittura, si tratta di più quaderni/diari andati perduti).
Il terzo quaderno di scuola, con la copertina nera, comincia con la data 22 dicembre 1943 e come annota la stessa Anne si conclude il 17 aprile 1944.
Anne, dopo la breve annotazione datata 12 giugno 1942, comincia a utilizzare il diario domenica 14 giugno 1942 e lo concluderà il 5 dicembre 1942. Esaurito il diario, Anne non cessa di descrivere la sua vita nell'Alloggio segreto, così si avvale di un secondo quaderno/diario (sfortunatamente andato perduto. Forse, addirittura, si tratta di più quaderni/diari andati perduti).
Il terzo quaderno di scuola, con la copertina nera, comincia con la data 22 dicembre 1943 e come annota la stessa Anne si conclude il 17 aprile 1944.
Infine, l'ultimo quaderno/diario che è stato ritrovato, dalla copertina maculata verde oro, comincia con la data del 17 aprile 1944, senza fare alcuna menzione al termine. Quest'ultimo quaderno/diario, infatti, finisce inaspettatamente il 1 agosto 1944, giorno in cui Anne scriverà, senza poterlo neanche immaginare, l'ultima annotazione. Dal 1° agosto 1944 c'è un vuoto di parole, Anne non annota altro e il 4 agosto viene arrestata e costretta a separarsi dai suoi diari.
In parallelo alla scrittura del diario, Anne si dedica anche alla scrittura di un libro di racconti ed episodi di vita nell'Alloggio segreto.
"...come sai già il mio desiderio più grande è diventare giornalista e, in seguito, una scrittrice famosa. Si vedrà, se riuscirò mai a realizzare queste manie di grandezza (follie ?), ma per il momento ho ancora molti argomenti". Anne Frank - 11 maggio 1944
Forse tutto ciò contribuisce a far maturare in Anne l'idea di fare una revisione dei suoi materiali privati.
In parallelo alla scrittura del diario, Anne si dedica anche alla scrittura di un libro di racconti ed episodi di vita nell'Alloggio segreto.
"...come sai già il mio desiderio più grande è diventare giornalista e, in seguito, una scrittrice famosa. Si vedrà, se riuscirò mai a realizzare queste manie di grandezza (follie ?), ma per il momento ho ancora molti argomenti". Anne Frank - 11 maggio 1944
Forse tutto ciò contribuisce a far maturare in Anne l'idea di fare una revisione dei suoi materiali privati.
Anne Frank sognava di pubblicare i suoi scritti:
Tra il diario, quaderni, fogli svolazzanti e pieni di parole, Anne decide di dedicarsi a una seconda redazione dei suoi scritti. Il pretesto esterno a questo nuovo lavoro arriva da un appello inviato a Radio Orange dal governo olandese in esilio a Londra, perché non vadano disperse testimonianze e racconti della guerra.
L'appello è lanciato il 28 marzo 1944 e Anne, il giorno successivo, scrive: "Cara Kitty, ieri sera a Radio Orange ha parlato il ministro Bolkeistein e ha detto che alla fine della guerra sarà fatta una raccolta di diari e lettere di questa guerra. Naturalmente tutti si sono buttati sul mio diario. Pensa quanto sarebbe interessante se pubblicassi un romanzo sull'Alloggio segreto. Già dal titolo, la gente penserebbe che si tratti di un giallo. Scherzi a parte, già una decina d'anni dopo la guerra sarà divertente sentire come noi ebrei abbiamo vissuto, mangiato e parlato qui. Anche se ti racconto molte cose di noi, tu non conosci che una piccola parte della nostra vita".
Anne si rende conto di essere ormai portatrice di un qualcosa che va oltre il privato, quindi decide di rendere di dominio pubblico i suoi segreti, i suoi stati d'animo e la sua vita nell'alloggio clandestino.
Questo lavoro di rielaborazione del diario corre parallelo con la prima redazione e Anne dà notizia di averlo cominciato in data 20 maggio 1944. "Cara Kitty, al termine di lunghe tergiversazioni, ho finalmente cominciato il mio "Nell'Alloggio segreto (Het Achterhuis)". Nella mia testa ho già finito, ma in realtà le cose andranno molto meno in fretta, così che non finirò mai".
Anne si mise al lavoro con tagli, riscritture, fusioni di racconti scritti sotto date differenti in un unico testo, ma anche con ampliamenti e aggiunte, stilando inoltre un elenco di pseudonimi per tutti i protagonisti delle vicende menzionate.
Ecco l'elenco completo così come lo scrisse Anne:
Anne = Anne Aulis Robin
Margot = Betty Aulis Robin
Papà = Frederik Aulis Robin
Mamma = Nora Aulis Robin
G. V. Pels = Petronella V. Daan
H. V. Pels = Hans V. Daan
P. V. Pels = Alfred V. Daan
F. Pfeffer = Albert Dussel
J. Kleiman = Simon Koophuis
V. Kugler = H. Kraler
Bep = Elly
Kuilmans Miep = Anne V. Santen
Jan = Henk V. Santen
Gies&C. = Kolen&Cie
Opekta = Travi
L'appello è lanciato il 28 marzo 1944 e Anne, il giorno successivo, scrive: "Cara Kitty, ieri sera a Radio Orange ha parlato il ministro Bolkeistein e ha detto che alla fine della guerra sarà fatta una raccolta di diari e lettere di questa guerra. Naturalmente tutti si sono buttati sul mio diario. Pensa quanto sarebbe interessante se pubblicassi un romanzo sull'Alloggio segreto. Già dal titolo, la gente penserebbe che si tratti di un giallo. Scherzi a parte, già una decina d'anni dopo la guerra sarà divertente sentire come noi ebrei abbiamo vissuto, mangiato e parlato qui. Anche se ti racconto molte cose di noi, tu non conosci che una piccola parte della nostra vita".
Anne si rende conto di essere ormai portatrice di un qualcosa che va oltre il privato, quindi decide di rendere di dominio pubblico i suoi segreti, i suoi stati d'animo e la sua vita nell'alloggio clandestino.
Questo lavoro di rielaborazione del diario corre parallelo con la prima redazione e Anne dà notizia di averlo cominciato in data 20 maggio 1944. "Cara Kitty, al termine di lunghe tergiversazioni, ho finalmente cominciato il mio "Nell'Alloggio segreto (Het Achterhuis)". Nella mia testa ho già finito, ma in realtà le cose andranno molto meno in fretta, così che non finirò mai".
Anne si mise al lavoro con tagli, riscritture, fusioni di racconti scritti sotto date differenti in un unico testo, ma anche con ampliamenti e aggiunte, stilando inoltre un elenco di pseudonimi per tutti i protagonisti delle vicende menzionate.
Ecco l'elenco completo così come lo scrisse Anne:
Anne = Anne Aulis Robin
Margot = Betty Aulis Robin
Papà = Frederik Aulis Robin
Mamma = Nora Aulis Robin
G. V. Pels = Petronella V. Daan
H. V. Pels = Hans V. Daan
P. V. Pels = Alfred V. Daan
F. Pfeffer = Albert Dussel
J. Kleiman = Simon Koophuis
V. Kugler = H. Kraler
Bep = Elly
Kuilmans Miep = Anne V. Santen
Jan = Henk V. Santen
Gies&C. = Kolen&Cie
Opekta = Travi
Nonostante tutto il suo impegno, Anne non riesce a portare a termine la seconda redazione del suo diario. Quando la polizia irrompe nell'Alloggio segreto, era arrivata a riscrivere gli avvenimenti del 29 marzo 1944.
A causa della cattura, Anne non potrà mai sistemare e riscrivere gli avvenimenti successi dal 31 marzo 1944 al 10 agosto 1944, lasciando pagine e pagine annotate e piene di rimandi.
A causa della cattura, Anne non potrà mai sistemare e riscrivere gli avvenimenti successi dal 31 marzo 1944 al 10 agosto 1944, lasciando pagine e pagine annotate e piene di rimandi.
Il lavoro di Otto Frank sul diario della figlia Anne:
Otto è l'unico componente della famiglia Frank a essere sopravvissuto ai campi di concentramento. Dopo la sconvolgente notizia ricevuta in merito alla morte della moglie, e successivamente aver tragicamente aver scoperto che anche Anne e Margot sono morte nei campi di concentramento, Otto si ritrova tra le mani numerose pagine scritte da sua figlia Anne. Si tratta del suo diario, dei suoi pensieri più segreti, pensieri talmente profondi, che lasceranno meravigliato lo stesso Otto.
Otto Frank, che era rientrato dalla prigionia il 3 giugno 1945, fu dunque il primo ad avere la possibilità di leggere e ordinare i materiali lasciati da Anne.
Lo fece certamente con la consapevolezza che essi erano parte della vita interiore di sua figlia, la sua voce, ma anche, comprensibilmente, senza riuscire a trovare in sé il distacco necessario a valutarne per intero tutta la portata, non soltanto documentaria.
Otto Frank, dopo avere letto i diari di Anne, decise di farne una copia dattiloscritta, riprendendone l'essenziale, cosi come doveva dichiarare in seguito "al fine di portarla a conoscenza dei parenti e degli amici." Tralasciò i brani che giudicò privi di interesse. Inoltre tralasciò quei brani che parlavano di persone tuttora viventi o contenevano commenti sulla madre di Anne che "non riguardavano" gli altri.
Questa prima copia dei diari di Anne, selezionata e dattiloscritta da Otto Frank, andò perduta.
Dopo un'altra redazione, tagli, omissioni e dopo numerose attenzioni, e sentendosi assai poco sicuro delle sue possibilità, Otto Frank affidò il dattiloscritto al suo amico Albert Cauvern, marito della sua vecchia segretaria Isa Cauvern, incaricandolo di revisionare il materiale di Anne, con particolare attenzione a: 1) errori grammaticali; 2) forme sintattiche poco corrette; 3) germanismi da sostituire con espressioni adeguate in olandese.
Cauvern, tuttavia, andò oltre l'incarico che gli era stato assegnato, e alla fine il dattiloscritto predisposto da Otto Frank presentava innumerevoli correzioni e modificazioni: 1) di punteggiatura; 2) di sintassi; 3) di grammatica; 4) inoltre certe frasi trovarono uno sviluppo non previsto da Anne; 5) altre vennero invece soppresse, senza ragione.
Per fare un solo esempio, riportato nel saggio di Van der Stroom, il passo: «ma è ancora più difficile essere soli a volere e a sperare, e a conservare tutta la propria fermezza» (giovedì, 6 luglio 1944), diventa: «ma è ancora più difficile diventare indipendenti e coscienti della propria libertà. Perché in quei momenti è due volte più penoso trovare il proprio cammino attraverso un oceano di problemi». Ancora, questo passo del 10 novembre 1942, venne soppresso: «Fritz Pfeffer. Egli vive con una cristiana, una donna carina molto più giovane di lui e con la quale molto probabilmente non è sposato, ma è un dettaglio».
Albert Cauvern, secondo gli storici che hanno curato l'edizione critica olandese dei diari di Anne Frank, non fu il solo a intervenire sul dattiloscritto approntato da Otto Frank. Altre segnature e correzioni sembrano nondimeno destinate a rimanere anonime.
Il dattiloscritto così corretto e modificato non parve più facilmente leggibile e Isa Cauvern lo prese in consegna per farne una copia pulita e presentabile all'eventuale attenzione di una casa editrice. Ciò accadde all'incirca all'inizio del 1946.
Fin da subito la pubblicazione si rivelò essere molto difficile e non pochi furono gli editori che vi opposero diniego.
Sarà l'editore Contact a farsi avanti, in seguito a un lungo articolo molto elogiativo di Jan Romein, apparso il 3 aprile 1946 sul quotidiano «Het Parool».
Ma le vicissitudini del diario di Anne Frank, giunto sul tavolo dei redattori della casa editrice, non sembrano finite. In casa editrice si taglia ancora: i passaggi riguardanti la crescita di Anne vengono esclusi, cosi come la parola «mestruazioni»; e si procede anche a molte modifiche lessicali e formali: ad esempio, «due giorni» diviene «qualche giorno», «mercoledì» diventa «la scorsa settimana», «punti di conflitto» si trasforma in «punti di discordia» ecc. In altre parti il testo viene ampliato per dare spiegazioni. Quando Anne cita «Albert Dussel», si aggiunge «la cui moglie soggiorna felicemente all'estero». Venticinque passaggi vengono cancellati.
Quello che sembra chiaro in tutta questa vicenda, complicata da esigenze di natura diversa, è che la voce di Anne Frank, pur uscendo dal segreto del suo cuore non modificata nella sostanza del messaggio, ne risultò fortemente ridotta e manipolata; nel tono, nella forza comunicativa, nella materialità stessa del segno (il suo modo di stare dentro le parole e con le parole di rappresentare il mondo) che perdendo in molte parti i suoi connotati originali ci ha consegnato la storia di una ragazza troppo perfetta, consapevole da subito del compito che il destino le aveva affidato, vittima fin dall'inizio della sua storia. Nella versione che oggi il Fondo Anne Frank ci mette a disposizione, il diario ce ne mostra certamente un'immagine più completa, restituendoci anche un'idea chiara della forma espressiva con cui Anne scriveva.
Otto Frank, che era rientrato dalla prigionia il 3 giugno 1945, fu dunque il primo ad avere la possibilità di leggere e ordinare i materiali lasciati da Anne.
Lo fece certamente con la consapevolezza che essi erano parte della vita interiore di sua figlia, la sua voce, ma anche, comprensibilmente, senza riuscire a trovare in sé il distacco necessario a valutarne per intero tutta la portata, non soltanto documentaria.
Otto Frank, dopo avere letto i diari di Anne, decise di farne una copia dattiloscritta, riprendendone l'essenziale, cosi come doveva dichiarare in seguito "al fine di portarla a conoscenza dei parenti e degli amici." Tralasciò i brani che giudicò privi di interesse. Inoltre tralasciò quei brani che parlavano di persone tuttora viventi o contenevano commenti sulla madre di Anne che "non riguardavano" gli altri.
Questa prima copia dei diari di Anne, selezionata e dattiloscritta da Otto Frank, andò perduta.
Dopo un'altra redazione, tagli, omissioni e dopo numerose attenzioni, e sentendosi assai poco sicuro delle sue possibilità, Otto Frank affidò il dattiloscritto al suo amico Albert Cauvern, marito della sua vecchia segretaria Isa Cauvern, incaricandolo di revisionare il materiale di Anne, con particolare attenzione a: 1) errori grammaticali; 2) forme sintattiche poco corrette; 3) germanismi da sostituire con espressioni adeguate in olandese.
Cauvern, tuttavia, andò oltre l'incarico che gli era stato assegnato, e alla fine il dattiloscritto predisposto da Otto Frank presentava innumerevoli correzioni e modificazioni: 1) di punteggiatura; 2) di sintassi; 3) di grammatica; 4) inoltre certe frasi trovarono uno sviluppo non previsto da Anne; 5) altre vennero invece soppresse, senza ragione.
Per fare un solo esempio, riportato nel saggio di Van der Stroom, il passo: «ma è ancora più difficile essere soli a volere e a sperare, e a conservare tutta la propria fermezza» (giovedì, 6 luglio 1944), diventa: «ma è ancora più difficile diventare indipendenti e coscienti della propria libertà. Perché in quei momenti è due volte più penoso trovare il proprio cammino attraverso un oceano di problemi». Ancora, questo passo del 10 novembre 1942, venne soppresso: «Fritz Pfeffer. Egli vive con una cristiana, una donna carina molto più giovane di lui e con la quale molto probabilmente non è sposato, ma è un dettaglio».
Albert Cauvern, secondo gli storici che hanno curato l'edizione critica olandese dei diari di Anne Frank, non fu il solo a intervenire sul dattiloscritto approntato da Otto Frank. Altre segnature e correzioni sembrano nondimeno destinate a rimanere anonime.
Il dattiloscritto così corretto e modificato non parve più facilmente leggibile e Isa Cauvern lo prese in consegna per farne una copia pulita e presentabile all'eventuale attenzione di una casa editrice. Ciò accadde all'incirca all'inizio del 1946.
Fin da subito la pubblicazione si rivelò essere molto difficile e non pochi furono gli editori che vi opposero diniego.
Sarà l'editore Contact a farsi avanti, in seguito a un lungo articolo molto elogiativo di Jan Romein, apparso il 3 aprile 1946 sul quotidiano «Het Parool».
Ma le vicissitudini del diario di Anne Frank, giunto sul tavolo dei redattori della casa editrice, non sembrano finite. In casa editrice si taglia ancora: i passaggi riguardanti la crescita di Anne vengono esclusi, cosi come la parola «mestruazioni»; e si procede anche a molte modifiche lessicali e formali: ad esempio, «due giorni» diviene «qualche giorno», «mercoledì» diventa «la scorsa settimana», «punti di conflitto» si trasforma in «punti di discordia» ecc. In altre parti il testo viene ampliato per dare spiegazioni. Quando Anne cita «Albert Dussel», si aggiunge «la cui moglie soggiorna felicemente all'estero». Venticinque passaggi vengono cancellati.
Quello che sembra chiaro in tutta questa vicenda, complicata da esigenze di natura diversa, è che la voce di Anne Frank, pur uscendo dal segreto del suo cuore non modificata nella sostanza del messaggio, ne risultò fortemente ridotta e manipolata; nel tono, nella forza comunicativa, nella materialità stessa del segno (il suo modo di stare dentro le parole e con le parole di rappresentare il mondo) che perdendo in molte parti i suoi connotati originali ci ha consegnato la storia di una ragazza troppo perfetta, consapevole da subito del compito che il destino le aveva affidato, vittima fin dall'inizio della sua storia. Nella versione che oggi il Fondo Anne Frank ci mette a disposizione, il diario ce ne mostra certamente un'immagine più completa, restituendoci anche un'idea chiara della forma espressiva con cui Anne scriveva.
La pubblicazione del diario:
Quando la casa editrice Contact terminò il suo lavoro editoriale, Otto Frank lo prese in esame e lo approvò, cosi che il diario di Anne con il titolo che lei stessa si era proposta di dare al suo lavoro Het Achterhuis potè vedere la luce il 25 giugno 1947, con una tiratura di 1500 esemplari.
La fortuna del diario di Anne Frank non fu immediata e bisognerà aspettare il 1950 perché il libro venga tradotto in Francia e poi nei paesi di lingua anglosassone (Inghilterra e Stati Uniti - 1952), in Italia (Einaudi 1954) e in Germania (1955) dove ottenne un buon successo (complessivamente, il libro, nella versione del 1947, oggi è tradotto e conosciuto in più di quaranta paesi del mondo).
La versione tedesca e inglese, meritano alcune brevi annotazioni a parte. Esse, infatti, differiscono per diverse ragioni da tutte le altre edizioni in commercio dai primi anni Cinquanta.
Si deve ad Anneliese Schiitz il lavoro di traduzione che consentirà un'edizione del diario in tedesco. Giornalista berlinese emigrata in Olanda durante la guerra, amica della famìglia Frank e insegnante di Margot (in quell'occasione sembra avere conosciuto anche Anne), Anneliese Schiitz si mette all'opera con il consenso di Otto Frank e sul dattiloscritto ribattuto da Isa Cauvern (non dunque sull'edizione di Contact).
Qualche tempo dopo, lo stesso Otto Frank che sorvegliava il suo lavoro, dovette ammettere che la signora Schiitz, «troppo avanti in età» non era certo la traduttrice più adatta per il diario di sua figlia. Molte espressioni tipicamente giovanili furono rese in modo letterario favorendo così un allontanamento del lettore dallo stile di Anne, già notevolmente insidiato dal lavoro di Albert Cauvern. Inoltre, la Schiitz, in modo consapevole e non, fece molte variazioni, che si possono cosi riassumere: a) interpretò male alcuni passaggi compiendo errori di traduzione; b) adattò il testo di Anne alla sensibilità culturale e politica del pubblico tedesco. Per fare solo alcuni esempi: 1) la frase «non esistono emittenti proibite fermo restando che le emittenti tedesche possono essere ascoltate soltanto in casi eccezionali, per es. quando trasmettono musica classica e simili» è cancellata; 2) la frase «parlare sempre a voce bassa, e sono consentite tutte le lingue di cultura, quindi niente tedesco», diventa «tutte le lingue di cultura... ma a voce bassa»; 3) «eroismo in guerra o contro i tedeschi», diventa «eroismo in guerra e nella lotta contro l'oppressione» ecc; e) da ultimo, inserì alcune frasi non necessarie alla comprensione del testo. Diamo anche in questo caso alcuni esempi indicativi: 1) la frase «Fece portare a Miep addirittura un libro proibito» è stata tradotta cosi: «Fece portare a Miep - che naturalmente non ne aveva idea - un libro proibito»; 2) la frase «Dimenticò la minestra sul fuoco, che si attaccò talmente che i piselli diverntarono neri come il carbone, impossibile staccarli dalla pentola» è stata completata in tedesco con un'aggiunta «Peccato che io non possa raccontare questo episodio a Keplero... la teoria dell'ereditarietà!» dove la traduttrice, fra l'altro, confonde l'astronomo Keplero con Mendel, il genetista che ha formulato la teoria dell'ereditarietà a partire da esperimenti sui piselli.
Quanto all'edizione inglese (edita anche negli Stati Uniti nel 1952), essa contiene sette passaggi in più rispetto all'edizione olandese, per altro già contenuti nel dattiloscritto predisposto da Isa Cauvern e cassati dall'editore Contact per ragioni editoriali (avrebbero fatto uscire il libro dal numero di pagine prestabilite, rischiando anche di provocare certe suscettibilità cattoliche o puritane degli olandesi): tali passi si riferiscono alle giornate del 3 agosto 1943 e del 15 aprile 1944; e ancora ad alcuni accenni alle mestruazioni, allo sfioramento del seno; una nota su Franz Liszt, compresa la frase «i tedeschi hanno certi mezzi per far parlare la gente» inserita nella giornata del 22 maggio 1944 e la cui origine rimane misteriosa, non figurando in nessun testo manoscritto di Anne.
La fortuna del diario di Anne Frank non fu immediata e bisognerà aspettare il 1950 perché il libro venga tradotto in Francia e poi nei paesi di lingua anglosassone (Inghilterra e Stati Uniti - 1952), in Italia (Einaudi 1954) e in Germania (1955) dove ottenne un buon successo (complessivamente, il libro, nella versione del 1947, oggi è tradotto e conosciuto in più di quaranta paesi del mondo).
La versione tedesca e inglese, meritano alcune brevi annotazioni a parte. Esse, infatti, differiscono per diverse ragioni da tutte le altre edizioni in commercio dai primi anni Cinquanta.
Si deve ad Anneliese Schiitz il lavoro di traduzione che consentirà un'edizione del diario in tedesco. Giornalista berlinese emigrata in Olanda durante la guerra, amica della famìglia Frank e insegnante di Margot (in quell'occasione sembra avere conosciuto anche Anne), Anneliese Schiitz si mette all'opera con il consenso di Otto Frank e sul dattiloscritto ribattuto da Isa Cauvern (non dunque sull'edizione di Contact).
Qualche tempo dopo, lo stesso Otto Frank che sorvegliava il suo lavoro, dovette ammettere che la signora Schiitz, «troppo avanti in età» non era certo la traduttrice più adatta per il diario di sua figlia. Molte espressioni tipicamente giovanili furono rese in modo letterario favorendo così un allontanamento del lettore dallo stile di Anne, già notevolmente insidiato dal lavoro di Albert Cauvern. Inoltre, la Schiitz, in modo consapevole e non, fece molte variazioni, che si possono cosi riassumere: a) interpretò male alcuni passaggi compiendo errori di traduzione; b) adattò il testo di Anne alla sensibilità culturale e politica del pubblico tedesco. Per fare solo alcuni esempi: 1) la frase «non esistono emittenti proibite fermo restando che le emittenti tedesche possono essere ascoltate soltanto in casi eccezionali, per es. quando trasmettono musica classica e simili» è cancellata; 2) la frase «parlare sempre a voce bassa, e sono consentite tutte le lingue di cultura, quindi niente tedesco», diventa «tutte le lingue di cultura... ma a voce bassa»; 3) «eroismo in guerra o contro i tedeschi», diventa «eroismo in guerra e nella lotta contro l'oppressione» ecc; e) da ultimo, inserì alcune frasi non necessarie alla comprensione del testo. Diamo anche in questo caso alcuni esempi indicativi: 1) la frase «Fece portare a Miep addirittura un libro proibito» è stata tradotta cosi: «Fece portare a Miep - che naturalmente non ne aveva idea - un libro proibito»; 2) la frase «Dimenticò la minestra sul fuoco, che si attaccò talmente che i piselli diverntarono neri come il carbone, impossibile staccarli dalla pentola» è stata completata in tedesco con un'aggiunta «Peccato che io non possa raccontare questo episodio a Keplero... la teoria dell'ereditarietà!» dove la traduttrice, fra l'altro, confonde l'astronomo Keplero con Mendel, il genetista che ha formulato la teoria dell'ereditarietà a partire da esperimenti sui piselli.
Quanto all'edizione inglese (edita anche negli Stati Uniti nel 1952), essa contiene sette passaggi in più rispetto all'edizione olandese, per altro già contenuti nel dattiloscritto predisposto da Isa Cauvern e cassati dall'editore Contact per ragioni editoriali (avrebbero fatto uscire il libro dal numero di pagine prestabilite, rischiando anche di provocare certe suscettibilità cattoliche o puritane degli olandesi): tali passi si riferiscono alle giornate del 3 agosto 1943 e del 15 aprile 1944; e ancora ad alcuni accenni alle mestruazioni, allo sfioramento del seno; una nota su Franz Liszt, compresa la frase «i tedeschi hanno certi mezzi per far parlare la gente» inserita nella giornata del 22 maggio 1944 e la cui origine rimane misteriosa, non figurando in nessun testo manoscritto di Anne.
Il diario di Anne Frank oggi:
Per volontà del Fondo Anne Frank, unico detentore dei diritti della famiglia Frank, si è deciso di ripristinare il testo compilato dal padre Otto, senza gli interventi successivi di Albert Cauvern, della casa editrice Contact ecc, optando anche per il reinserimento di molti dei passaggi esclusi a suo tempo, per ragioni di moralità, culturali e in parte familiari. Questo lavoro, affidato alla scrittrice e traduttrice tedesca Mirjam Pressler, è stato successivamente approvato dalla direzione del Fondo e ora è considerato l'unico che può essere messo a disposizione del grande pubblico. Sembra che non ci sia altra versione del Diario di Anne Frank che il mondo possa conoscere (a esclusione di quella critica con le varie stesure in parallelo, di lettura assai disagevole al non specialista).
Questa versione del diario, accresciuta in termini di contenuti del venticinque per cento rispetto alla precedente, ha il pregio di restituirci la voce di Anne, il suo stile, dandoci una visione certamente più completa della sua vita e della sua esperienza.
La prima edizione del diario di Anne Frank pubblicata nel 1947 ad Amsterdam si intitolò: "Het actherhuis" (Il retrocasa), il titolo che Anne aveva scelto per la pubblicazione del suo manoscritto.
Oggi il Diario di Anne Frank è un testo conosciuto in tutto il mondo. Un modo per avvicinare i giovani lettori alla terribile realtà del nazismo, della guerra, di una vita in clandestinità e ai pensieri di Anne Frank, di una ragazza come noi. Anzi, di una ragazza con una marcia in più.
Questa versione del diario, accresciuta in termini di contenuti del venticinque per cento rispetto alla precedente, ha il pregio di restituirci la voce di Anne, il suo stile, dandoci una visione certamente più completa della sua vita e della sua esperienza.
La prima edizione del diario di Anne Frank pubblicata nel 1947 ad Amsterdam si intitolò: "Het actherhuis" (Il retrocasa), il titolo che Anne aveva scelto per la pubblicazione del suo manoscritto.
Oggi il Diario di Anne Frank è un testo conosciuto in tutto il mondo. Un modo per avvicinare i giovani lettori alla terribile realtà del nazismo, della guerra, di una vita in clandestinità e ai pensieri di Anne Frank, di una ragazza come noi. Anzi, di una ragazza con una marcia in più.
Estratto dal Diario:
È una domanda comprensibile, ma finora nessuno è riuscito a trovare una risposta soddisfacente.
Perché in Inghilterra continuano a produrre aerei sempre più grandi, bombe sempre più pesanti, e al contempo case prefabbricate per la ricostruzione?
Perché ogni giorno si spendono milioni per la guerra e non c'è un centesimo per l'assistenza medica, gli artisti, e la povera gente?
Perché la gente deve soffrire la fame quando in altre zone della terra c'è cibo in sovrappiù che va a male?
Oh, perché gli uomini sono così folli? Non credo che la guerra sia causata solo dagli uomini grandi, dai governanti e dai capitalisti. No, il piccolo uomo la fa altrettanto volentieri, altrimenti i popoli si sarebbero ribellati già da molto tempo!
Nell'uomo c'è proprio l'impulso di distruggere, di uccidere, di assassinare e infierire, e finché tutta l'umanità, senza eccezioni, non avrà subìto una grande metamorfosi, la guerra continuerà a infuriare, e tutto quello che è stato costruito, coltivato e cresciuto, sarà di nuovo distrutto e disintegrato, per poi cominciare da capo!
Spesso sono stata depressa, ma non ho mai perso la speranza, considero questa clandestinità un'esperienza pericolosa, romantica e interessante. Ogni privazione nel mio diario la descrivo come un divertimento. Mi sono presa l'impegno di condurre una vita diversa dalle altre ragazze e, un domani, diversa dalle normali casalinghe. Questo è un inizio interessante ed è la ragione, la sola ragione per la quale nei momenti più pericolosi devo ridere della buffa situazione.
Sono giovane e ho ancora molte virtù nascoste, sono giovane e forte e vivo questa grande avventura, ci sono ancora dentro e non devo lamentarmi tutto il giorno di non potermi divertire! Ho avuto molto, sono di natura felice, molto allegra e forte. Ogni giorno sento di crescere internamente e che la liberazione si avvicina, quanto è bella la natura, quanto è buona la gente che ho attorno, quant'è interessante e divertente questa esperienza! Perché, allora, dovrei perdere la speranza?
Anne Frank - mercoledì 3 maggio 1944