In una notte della primavera del 1986, fra il 25 e 26 aprile, nel reattore n. 4 della centrale elettronucleare di Cernobyl (Ucraina), avviene il più grave incidente della storia del nucleare civile. Il cuore di una delle 4 unità dell’impianto sfugge dal controllo e va a fuoco. Solo il coraggioso intervento dei pompieri in servizio impedisce una catastrofe maggiore.
La dispersione nell’atmosfera di un’enorme nuvola di vapore acqueo carico di “radionuclidi”, che per molti giorni fuoriusciranno dal reattore esploso, contaminerà le regioni circostanti. La nuvola diretta dal vento verso nord ed in particolare verso Mosca, verrà bombardata, ed il suo carico pericoloso cadrà maggiormente in Bielorussia. In particolare nella regione di Gomel, contaminando un’area di ca. 250.000 ha.
L’incidente viene equiparato ad almeno 200 bombe come quella sganciata nel 1945 su Hiroshima.
Il 27 aprile le autorità ex URSS (Unione delle Repubbliche Sovietiche) decidono di far evacuare, in ritardo, la popolazione di un’area intorno alla centrale per un raggio di ca. 30/40 Km. L’evacuazione di questa zona inizierà il 28 aprile, mentre il territorio subito al di fuori dei 40Km, verrà evacuato solo dopo il primo maggio.
Così 45.000 abitanti, senza alcuna informazione su quello che era accaduto, con un grave ritardo, lasciano il territorio oramai inquinato dalla radioattività.
La dispersione nell’atmosfera di un’enorme nuvola di vapore acqueo carico di “radionuclidi”, che per molti giorni fuoriusciranno dal reattore esploso, contaminerà le regioni circostanti. La nuvola diretta dal vento verso nord ed in particolare verso Mosca, verrà bombardata, ed il suo carico pericoloso cadrà maggiormente in Bielorussia. In particolare nella regione di Gomel, contaminando un’area di ca. 250.000 ha.
L’incidente viene equiparato ad almeno 200 bombe come quella sganciata nel 1945 su Hiroshima.
Il 27 aprile le autorità ex URSS (Unione delle Repubbliche Sovietiche) decidono di far evacuare, in ritardo, la popolazione di un’area intorno alla centrale per un raggio di ca. 30/40 Km. L’evacuazione di questa zona inizierà il 28 aprile, mentre il territorio subito al di fuori dei 40Km, verrà evacuato solo dopo il primo maggio.
Così 45.000 abitanti, senza alcuna informazione su quello che era accaduto, con un grave ritardo, lasciano il territorio oramai inquinato dalla radioattività.
La contaminazione radioattiva che ha investito la Bielorussia è rappresentata soprattutto da Cesio 137 e Iodio 131, ma anche da Stronzio ed altri radionuclidi.
Nonostante la scarsità dei dati ufficiali, attualmente il numero dei soggetti affetti da patologie da radiazioni si stima nell’ordine di molte migliaia.
Oltre agli effetti diretti della contaminazione, ad aggravare la situazione degli abitanti delle zone colpite, si aggiunge la quotidiana ingestione di alimenti “sporchi” in termini radioattivi.
Le malattie (patologie) che ne derivano sono soprattutto varie forme tumorali (leucemie, linfomi, tumori della tiroide), patologie cardio-vascolari, malattie del metabolismo.
Inoltre è significativamente aumentato il numero sia degli aborti che delle malformazioni neonatali.
La nascita di un bambino malformato o in ogni modo affetto da una patologia neonatale, può costituire un peso eccessivo per la famiglia, che, senza un’assistenza adeguata da parte dello stato, difficilmente riesce a far fronte alle esigenze del bambino. Molti bambini nati con patologie gravi vengono lasciati negli Istituti (internat), nei quali trascorreranno tutta la vita.
Nonostante la scarsità dei dati ufficiali, attualmente il numero dei soggetti affetti da patologie da radiazioni si stima nell’ordine di molte migliaia.
Oltre agli effetti diretti della contaminazione, ad aggravare la situazione degli abitanti delle zone colpite, si aggiunge la quotidiana ingestione di alimenti “sporchi” in termini radioattivi.
Le malattie (patologie) che ne derivano sono soprattutto varie forme tumorali (leucemie, linfomi, tumori della tiroide), patologie cardio-vascolari, malattie del metabolismo.
Inoltre è significativamente aumentato il numero sia degli aborti che delle malformazioni neonatali.
La nascita di un bambino malformato o in ogni modo affetto da una patologia neonatale, può costituire un peso eccessivo per la famiglia, che, senza un’assistenza adeguata da parte dello stato, difficilmente riesce a far fronte alle esigenze del bambino. Molti bambini nati con patologie gravi vengono lasciati negli Istituti (internat), nei quali trascorreranno tutta la vita.
I bambini sono quelli che più pagano sulla propria pelle il prezzo dovuto alle radiazioni, alla povertà, alla
fame, alla disgregazione familiare e sociale che ne deriva.
Dopo il 1986, nei bambini bielorussi si sono riscontrate percentuali elevatissime di malformazioni genetiche, tumori tiroidei, leucemie. Altre patologie, come varie forme carenziali (fra le quali il rachitismo), malattie da malassorbimento e una sorta di sindrome da immunodeficienza, se da un lato sono favorite dalla presenza di radiazioni, dall’altro sono scatenate dalla mancanza di un’alimentazione adeguata o equilibrata. Questo è da imputarsi alle pessime condizioni di vita degli abitanti delle zone rurali più prossime alla centrale, per i quali sono venuti a mancare contemporaneamente sia la possibilità di mantenere la famiglia con il lavoro agricolo, sia un sostegno sufficiente da parte dello stato.
fame, alla disgregazione familiare e sociale che ne deriva.
Dopo il 1986, nei bambini bielorussi si sono riscontrate percentuali elevatissime di malformazioni genetiche, tumori tiroidei, leucemie. Altre patologie, come varie forme carenziali (fra le quali il rachitismo), malattie da malassorbimento e una sorta di sindrome da immunodeficienza, se da un lato sono favorite dalla presenza di radiazioni, dall’altro sono scatenate dalla mancanza di un’alimentazione adeguata o equilibrata. Questo è da imputarsi alle pessime condizioni di vita degli abitanti delle zone rurali più prossime alla centrale, per i quali sono venuti a mancare contemporaneamente sia la possibilità di mantenere la famiglia con il lavoro agricolo, sia un sostegno sufficiente da parte dello stato.
La campagna di ospitalità ha dimostrato un alto valore sanitario, perché secondo uno studio dell’ENEA, ha dimostrato come la permanenza per un mese in zone non contaminate permette ai bambini di perdere circa il 50% del cesio137 assorbito durante l’anno. Inoltre un’alimentazione ricca di sostanze nutritive “nobili”, può contribuire ad aumentare le difese immunitarie dei bambini e, quindi, a diminuire le loro probabilità di contrarre una patologia tumorale.
La nostra Associazione è la referente per la regione toscana di Puer Onlus – oltre 20 anni di esperienze che si occupa, tra i numerosi programmi, di far accogliere un gran numero di bambini bielorussi in famiglie italiane. Inoltre, collaboriamo con Associazioni esterne con gli stessi ideali e programmi.
Nota: Aiutiamo anche i bambini di Fukushima a trovare accoglienza in famiglie italiane.
Nota: Aiutiamo anche i bambini di Fukushima a trovare accoglienza in famiglie italiane.
Aiutiamo i bambini bielorussi a trovare disponibilità in famiglie toscane interessate ad ospitarli. Nei mesi estivi organizziamo per i bambini delle zone di Chernobyl che già hanno trovato delle famiglie interessate ad accoglierli giornate di svago, gite e attività, per arricchire le loro giornate e il loro periodo terapeutico in Italia.
Aiutarci è semplicissimo! Se vorresti aiutarci a organizzare a tua volta un’uscita per i bambini, se ti piacerebbe proporti come animatrice o insegnar loro qualcosa (classe di disegno, musica, cavallo…) o se volessi raccogliere del materiale per i bambini, che vivono in zone molto povere, contattaci a [email protected] e risponderemo subito alle tue domande!
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