VISITE ORGANIZZATE AL MEMORIALE DELLA SHOAH DI TARQUINIA.
PER SCUOLE. ASSOCIAZIONI. PRIVATI. FAMIGLIE.
La nostra Associazione ha avviato una preziosa collaborazione con l'Associazione Semi di Pace Onlus, affinché sempre più studenti, docenti, gruppi, Associazioni, privati e famiglie possano vedere con i propri occhi il Memoriale della Shoah di Tarquinia, il carro bestiame risalente al 1935 e la rispettiva mostra.
Tale progetto educativo è rivolto a scuole di ogni ordine e grado, a centri educativi, biblioteche, librerie e privati.
Una visita pensata per grandi e piccini, curata in ogni dettaglio e gestita da educatori professionisti pronti a rispondere a qualsiasi domanda. È possibile visitare il Memoriale della Shoah durante tutto l’anno, tutti i giorni della settimana inclusi i festivi, previa comunicazione al responsabile del progetto. Il programma per i gruppi organizzati prevede la proiezione di materiale audiovisivo, la visita alla mostra permanente e l’ingresso nel carro ferroviario, fulcro del percorso espositivo. Dalla data di inaugurazione, il Memoriale ha ricevuto migliaia di visitatori provenienti da tutto il territorio nazionale. |
Perché?
Pensiamo sia fondamentale ricordare ogni giorno quanto è avvenuto durante il dramma della Shoah e il periodo in cui il nazionalsocialismo era al potere, attraverso laboratori, incontri, e visite nei luoghi della Memoria. Per approfondire le proprie conoscenze sulla nostra Storia, per imparare dagli errori del passato, per riflettere sulle cause e sulle conseguenze che hanno portato al dramma della Shoah. Per divenire Testimoni, cittadini attivi e responsabili oggi. Per combattere contro ogni forma di discriminazione e indifferenza. |
Il Memoriale della Shoah di Tarquinia ospita un vagone merci del 1935, corrispondente ai carri ferroviari utilizzati per la deportazione nei Lager nazisti, posizionato al centro di un percorso di siepi di alloro. Nel sentiero che si avvolge a spirale attorno al monumento è allestita la mostra permanente La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945), diretta da Elisa Guida dell’Università degli Studi della Tuscia con la consulenza artistica di Edith Bruck, scrittrice, poetessa e regista deportata da Satoraljaujhely ad Auschwitz il 23 maggio 1944. L’esposizione, suddivisa in quaranta pannelli organizzati in sezioni tematiche, intende fornire al visitatore gli elementi storici fondamentali per un primo approccio allo studio della Shoah. All’interno del carro ferroviario, la Parete dei Nomi ricorda gli oltre 8.000 deportati dall’Italia e dai territori annessi tra il 1943 e il 1945. La mostra è stata inaugurata il 18 giugno 2017, in occasione del meeting internazionale Esploratori di valori. Sono intervenuti, tra gli altri, il direttore del comitato scientifico Elisa Guida, Edith Bruck e Mirella Stanzione, superstite di Ravensbrück. Ospite d’onore della cerimonia Piero Terracina, deportato da Fossoli ad Auschwitz all’età di quindici anni.
Il progetto ha previsto inoltre lo sviluppo, durante il biennio 2016/2017, del progetto didattico La Shoah in Italia. Storia, didattica e linguaggi della memoria, che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Tarquinia Vincenzo Cardarelli attraverso lezioni di storia contemporanea, lavori di ricerca e laboratori didattici. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire un contributo sostanziale alla causa della memoria nel nostro Paese, integrando l’offerta formativa delle scuole italiane con un cammino di ricerca e di approfondimento.
Il progetto ha previsto inoltre lo sviluppo, durante il biennio 2016/2017, del progetto didattico La Shoah in Italia. Storia, didattica e linguaggi della memoria, che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Tarquinia Vincenzo Cardarelli attraverso lezioni di storia contemporanea, lavori di ricerca e laboratori didattici. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire un contributo sostanziale alla causa della memoria nel nostro Paese, integrando l’offerta formativa delle scuole italiane con un cammino di ricerca e di approfondimento.
“La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945”)
Il progetto di una mostra permanente nasce da una riflessione sulla memoria e sulla didattica della Shoah in Italia promossa dall’Associazione umanitaria Semi di Pace Onlus. Organizzata in sezioni, la mostra incomincia guardando al contesto europeo e alla presenza degli ebrei nell’Italia liberale; poi ferma l’attenzione sul regime fascista, sul razzismo e sull’antisemitismo. Quindi sulla “persecuzione dei diritti” (1938-1943) e sulla “persecuzione delle vite” (1943-1945). Alcune finestre propongono degli approfondimenti tematici; altre aprono uno squarcio sull’insieme delle deportazioni degli italiani avvenute dopo l’8 settembre 1943.
Alla documentazione conservata nei grandi archivi, nelle biblioteche e nei musei italiani si affianca quella ritrovata nei piccoli archivi di famiglia, grazie ai quali è stato possibile approfondire la ricostruzione storica con carte e immagini inedite o poco conosciute. Le “voci dei salvati” riportate nei pannelli accompagnano idealmente il visitatore. L’esposizione ha ricevuto i seguenti patrocini: Camera dei Deputati, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Tarquinia, Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) dell’Università degli Studi della Tuscia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Roma, Fondazione CDEC, Associazione Nazionale Ex Deportati e Associazione Progetto Memoria.
Il progetto di una mostra permanente nasce da una riflessione sulla memoria e sulla didattica della Shoah in Italia promossa dall’Associazione umanitaria Semi di Pace Onlus. Organizzata in sezioni, la mostra incomincia guardando al contesto europeo e alla presenza degli ebrei nell’Italia liberale; poi ferma l’attenzione sul regime fascista, sul razzismo e sull’antisemitismo. Quindi sulla “persecuzione dei diritti” (1938-1943) e sulla “persecuzione delle vite” (1943-1945). Alcune finestre propongono degli approfondimenti tematici; altre aprono uno squarcio sull’insieme delle deportazioni degli italiani avvenute dopo l’8 settembre 1943.
Alla documentazione conservata nei grandi archivi, nelle biblioteche e nei musei italiani si affianca quella ritrovata nei piccoli archivi di famiglia, grazie ai quali è stato possibile approfondire la ricostruzione storica con carte e immagini inedite o poco conosciute. Le “voci dei salvati” riportate nei pannelli accompagnano idealmente il visitatore. L’esposizione ha ricevuto i seguenti patrocini: Camera dei Deputati, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Tarquinia, Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) dell’Università degli Studi della Tuscia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Roma, Fondazione CDEC, Associazione Nazionale Ex Deportati e Associazione Progetto Memoria.
Per qualsiasi domanda, necessità o per prenotare una visita al Memoriale della Shoah siamo a completa disposizione!
Per prenotare una visita al Memoriale della Shoah attraverso l’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank è possibile chiamare al numero 3421223322 o scrivere a [email protected]
Indirizzo: L’installazione si trova alla Cittadella (ingresso strada provinciale Lupo Cerrino, sp 99, di fronte a piazza Don Luigi Sturzi), sede di Semi di Pace, loc. Vigna del Piano snc, Tarquinia Cap. 01016
Ingresso: Euro 3. (La donazione sarà devoluta ai programmi educativi della nostra Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank e ai progetti benefici dell’Associazione Semi di Pace Onlus)
Per prenotare una visita al Memoriale della Shoah attraverso l’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank è possibile chiamare al numero 3421223322 o scrivere a [email protected]
Indirizzo: L’installazione si trova alla Cittadella (ingresso strada provinciale Lupo Cerrino, sp 99, di fronte a piazza Don Luigi Sturzi), sede di Semi di Pace, loc. Vigna del Piano snc, Tarquinia Cap. 01016
Ingresso: Euro 3. (La donazione sarà devoluta ai programmi educativi della nostra Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank e ai progetti benefici dell’Associazione Semi di Pace Onlus)